Se i problemi della (mancata) raccolta dei rifiuti sono sotto gli occhi si tutti, molti non sanno che, proprio sulla questione della “monnezza”, il Comune di Roma e AMA rischiano di rendersi partecipi di uno dei più grandi soprusi della storia ai danni dei cittadini. La questione verte tutta sulla definizione della quota per la nettezza urbana, da giorni nel mirino della giustizia e dei consumatori.

“Ci sono ben tre versanti su cui il Comune ed AMA rischiano di trovarsi in una posizione di illegittimità, -spiega Alessia Zittignani, di MDC Lazio-, il primo è quello sulla mancata erogazione del servizio, su cui la Cassazione ha già dato ragione ad un Hotel di Napoli che richiedeva il rimborso parziale della TARI; il secondo è la questione della tariffa più alta per i non residenti, giudicata illegittima dal Consiglio di Stato; la terza riguarda le pertinenze esterne, come box o cantine, la cui quota risulta essere erroneamente calcolata (evidentemente in eccesso), come lo stesso sottosegretario all’Economia ha recentemente ammesso”.

Considerati i tre fronti aperti su cui la TARI sembra far acqua, MDC Lazio ha  lanciato una campagna rimborsi affinchè i cittadini possano avvalersi della consulenza di esperti e valutare l’ammontare delle somme indebitamente versate nella loro bolletta. “Inizialmente inoltreremo delle diffide per il rimborso di quanto percepito illegittimamente, – continua Livia Zollo, Presidente MDC Lazio-, ed in caso di mancata risposta valuteremo se lanciare una vera e propria azione collettiva per unire tutti i contribuenti vessati nella stessa iniziativa legale”.

MDC Lazio si rivolge a tutti i cittadini per portare avanti la propria campagna ed in particolare a coloro i quali:

– possiedano materiale fotografico sufficiente a comprovare la mancata erogazione del servizio di raccolta dei rifiuti, circostanziata in tempi e luoghi;

– possiedano un immobile in cui non risiedano, per cui stiano corrispondendo una tariffa superiore a quella applicata ai residenti;

– possiedano delle pertinenze esterne alla propria abitazione, come box o cantine, su cui la quota della TARI non è stata calcolata dividendo l’abitazione dalle pertinenze stesse.

Stando ai primi calcoli del Sole 24 Ore l’aggravio dei costi per quest’ultimo caso sarebbe enorme: per una famiglia di quattro persone che vive in un appartamento da 100 metri quadrati con box e cantina, il calcolo corretto della TARI  sarebbe di 391 euro all’anno, mentre quello illegittimo la gonfia fino a 673 euro.

Tutti i cittadini in possesso dei suddetti requisiti possono rivolgersi al numero 063231121 e fissare un appuntamento oppure cliccare qui

 

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